Fuga da New York

1988: l’indice di criminalità negli Stati Uniti raggiunge il 400%. Quella che un tempo fu la libera città di New York diventa il carcere di massima sicurezza per l’intero paese. Un muro di cinta di 15 metri viene eretto lungo la linea costiera di Jersey, attraverso il fiume Harlem, e giù lungo la linea costiera di Brooklyn. Circonda completamente l’isola di Manhattan, tutti i ponti e i canali sono minati. La forza di polizia statunitense, come un esercito, è accampata intorno all’isola. Non vi sono guardie dentro il carcere. Solo i prigionieri e i mondi che si sono creati. Le regole sono semplici: una volta entrati, non si esce più.”

La voce narrante a inizio film ci introduce nella vicenda che vede il presidente degli Stati Uniti precipitare con la capsula di sicurezza espulsa dall’aereo presidenziale, dopo un attentato, all’interno del carcere di Manhattan, abitato da un’umanità folle e pericolosa. Si decide allora di mandare ‘Jena’ Plissken, un condannato a morte, ex militare in grado di cavarsela nelle situazioni più estreme, a recuperare il presidente. Egli ha 24 ore per portarlo fuori dall’isola-prigione in tempo per partecipare ad una conferenza per presentare un nastro che contiene una importantissima formula segreta. Come ‘incentivo’ la polizia fa iniettare a Jena due microcapsule che esploderanno allo scadere delle 24 ore…
Insieme a Blade Runner, 1997: Fuga da New York (1981) è il film che ha contribuito maggiormente a creare l’immaginario futuribile urbano degli anni ’80. Carpenter ci prospetta un cupo scenario con una New York usata come prigione, la nazione completamente militarizzata, comunità di devianti e criminali che abitano nell’oscurità di città in rovina. Il film vira deciso verso l’azione e l’avventura senza però rinunciare ad insinuare nell’intrattenimento il tema della critica politica e sociale contro l’ordine costituito.
Il regista ha trovato in Kurt Russel un’icona cult, Jena (Snake nell’originale) figura anarchica e bellicosa destinata a diventare l’anti-eroe per eccellenza per migliaia di fans. C’è una certa parentela tra Jena Plissken e i personaggi di Sergio Leone interpretati da Clint Eastwood, guidati da un eroismo nichilista più che da una tensione etica.
Infatti la sceneggiatura è basata su un soggetto originariamente scritto per Clint Eastwood negli anni ’60. Il budget era di 6 milioni di dollari (contro un guadagno finale di oltre 25 milioni di dollari), per questo molte scene vennero realizzate in economia, per esempio la città in rovina venne ricostruita in un’ampia zona industriale fuori St.Louis, distrutta da un incendio. Le riprese dall’alto di New York di notte sono in realtà un plastico e inoltre l’auto del ‘Duca’ fu ornata con oggetti ‘casalinghi’ di facile reperibilità. Persino le pistole per iniettare le capsule esplosive nel collo del protagonista in realtà sono degli attrezzi da bigiotteria per applicare gli orecchini. Nelle prime scene si è ricorsi anche a un tocco di computer graphic, come per l’impatto dell’aereo presidenziale ed per il sorvolo dei grattacieli di Manhattan degli elicotteri della Polizia. Sono da lodare la fotografia e la scenografia, che hanno conferito alla città di Manhattan un effetto di “notte perenne”, convincente sfondo per un film visionario e violento, pieno di ritmo e azione. Ottimo tutto il cast, che oltre al ‘duro’ Kurt Russel, annovera grandi caratteristi come Lee Van Cleef, Ernest Borgnine e Harry Dean Stanton. Di grande effetto la musica composta dallo stesso Carpenter.
Fuga da New York è, insomma, uno di quei film destinati ad entrare nell’immaginario collettivo senza bisogno di budget miliardari. Il film di Carpenter ha ispirato diversi B-movies sul genere futuribile apocalittico, anche in Italia, come ad esempio 2019 – Dopo la caduta di New York (1983), di Sergio Martino e 1990: i guerrieri del Bronx (1982) di Renato Castellari, ambientati in aree urbane senza legge. Carpenter nel 1997 ha realizzato un seguito, Fuga da Los Angeles, opera colorata e piena di citazioni che tuttavia ha riscosso meno consensi della prima. Carpenter ha iniziato a parlare di un altro sequel nell’estate 2007 che dovrebbe intitolarsi Escape from Earth.

Titolo: 1997: Fuga da New York (Escape from New York)
Regia: John Carpenter
Anno: 1981
Produzione: USA, Regno Unito – AVCO Embassy Pictures – Durata 99 min.
Sceneggiatura: John Carpenter, Nick Castle
Fotografia: Dean Cundey
Scenografia: Joe Alves
Effetti speciali: Roy Arbogast
Musica: John Carpenter, Alan Howarth
Interpreti: Kurt Russell, Lee Van Cleef, Ernest Borgnine, Donald Pleasence, Isaac Hayes, Harry Dean Stanton


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