apes_revolution

Dieci anni dopo gli eventi del film L’alba del pianeta delle scimmie, l’umanità è stata decimata da un’epidemia provocata dal virus T-113, progettato per curare la malattia di Alzheimer, che si è rivelato mortale per l’uomo ma capace di aumentare l’intelligenza delle scimmie utilizzate come cavie. In questo scenario desolato, la comunità di scimmie evolute guidata da Cesare entra in contatto con i sopravvissuti umani, rifugiati nella città di San Francisco. La fazione bellicista presente in entrambi gli schieramenti renderà difficile una pacifica convivenza…

Apes Revolution costituisce l’ottavo film della saga del pianeta delle scimmie e il secondo della serie reboot iniziata con L’alba del pianeta delle scimmie (2011). Diciamo subito che dopo il primo classico Il pianeta delle scimmie con Charlton Heston del 1968, tutti i sequel successivi (compreso il remake di Tim Burton del 2001) non si sono elevati al di sopra della mediocrità. Ma la nuova serie kolossal iniziata nel 2011 ha tutte le carte in regola per piacere sia al pubblico che alla critica. E infatti i risultati del box office sia negli USA che da noi hanno superato le più ottimistiche previsioni della Fox che detiene ancora il marchio della saga. In effetti se si guarda allo spettacolo ci troviamo di fronte ad un’opera ben confezionata ed avvincente. Si veda come esempio la scena d’apertura delle scimmie a caccia di cervi nella foresta e lo scontro imprevisto con un gigantesco orso. Come spettatori siamo portati a solidarizzare con i primati evoluti che ci ricordano inevitabilmente i nostri antenati preistorici quando lottavano per la sopravvivenza. Ma se l’aspetto visivo del film è di sicuro impatto, lo svolgimento effettivo della storia può suscitare qualche perplessità e qualche delusione, almeno per lo spettatore più esigente che magari non ha dimenticato il primo film con la celebre sorpresa finale del ritrovamento della Statua della Libertà. Qui invece manca l’originalità, il guizzo d’ingegno che innalza il film al di là dei soliti effetti speciali ottimamente realizzati. C’è il lodevole tentativo di rendere la storia più realistica e credibile rispetto alla serie originale ma, ad esempio, l’epidemia che decima la razza umana sembra un banale e sbrigativo espediente narrativo per aprire la strada alla conquista del pianeta da parte delle scimmie (che nel frattempo sono proliferate poco verosimilmente, visto il ridotto numero iniziale). Nei film originali le scimmie parlavano, vivevano e si vestivano come noi, in Apes Revolution invece, si vuole mostrare la loro graduale ‘evoluzione’, infatti le vediamo organizzate in tribù come uomini preistorici e comunicare prevalentemente con il linguaggio dei segni, attraverso cui riescono ad esprimere concetti lunghi e complessi (a dire il vero in maniera un po’ esagerata); alcune vanno anche a cavallo e tutte sono in grado di compiere balzi prodigiosi degni dell’incredibile Hulk. Nel pur giustificato tentativo di renderle più ‘scimmiesche’ e meno umane si è caduti talvolta nel semplicistico e nell’improbabile. D’altro canto i personaggi umani sono tutti piuttosto stereotipati a cominciare dallo scienziato ‘buono’ ad ogni costo, per finire al cattivo isterico che non si fida delle scimmie, interpretato da Gary Oldman. Più articolata e carismatica la figura del leader delle scimmie Cesare, interpretata dall’attore ‘digitale’ Andy Serkis (già apprezzato interprete di Gollum/Sméagol nella trilogia cinematografica de Il Signore degli Anelli) a cui dà spessore la tecnica della performance capture, tecnologia cinematografica che permette di catturare movimenti ed espressioni facciali di un soggetto reale per poi applicarli ad un personaggio virtuale. La tesi finale del film è che in fondo i cattivi e i buoni possono essere presenti da ambo le parti, ma questo contribuisce a rendere la storia prevedibile e scontata, dove tutti si comportano esattamente come ci si aspetta, senza sorprese o colpi di scena.
La regia porta la firma di Matt Reeves, già visto all’opera nell’inquietante fanta-horror Cloverfield. La storia raccontata in Apes Revolution corrisponde grossomodo a quella di Anno 2670: ultimo atto (1973) il quinto e ultimo episodio della serie originale. È già stato confermato il sequel del film, previsto per luglio 2017.


Titolo: Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie (Dawn of the Planet of the Apes)
Regia: Matt Reeves
Anno: 2014
Produzione: USA – Chernin Entertainment, 20th Century Fox – 130 min.
Sceneggiatura: Mark Bomback, Rick Jaffa, Amanda Silver
Fotografia: Michael Seresin
Scenografia: James Chinlund
Effetti speciali: Weta Digital
Musica: Michael Giacchino
Interpreti: Andy Serkis, Jason Clarke, Gary Oldman, Keri Russell, Toby Kebbell


 

Guarda il trailer