Dark Waves poster

Il cineasta indipendente Domiziano Cristopharo ha realizzato il lungometraggio Dark Waves – Bellerofonte (2015). Ne è protagonista una coppia dal passato misterioso, Sofiane e Jazira (interpretati rispettivamente da David D’Ingeo e Nancy De Lucia), lui rude e concreto, lei attratta dal sovrannaturale e dalle leggende. I due si trasferiscono in una vecchia torre in un piccolo paese lungo la costa del sud Italia, dove sperano di poter trovare un po’ di serenità. A partire dal loro arrivo iniziano a manifestarsi eventi eccezionali…

Il ‘vero’ titolo della pellicola sarebbe Bellerofonte, ma è stato scartato dal regista a causa della difficile pronuncia, ostica al pubblico americano. La scelta è comprensibile in quanto Domiziano Cristopharo distribuisce le sue pellicole soprattutto sul mercato d’oltre Oceano. Bellerofonte è l’eroe che uccise la Chimera, il mostro descritto da Omero con testa di leone, corpo di capra e coda di serpente, reso popolare dalle tante rappresentazioni create da artisti dell’antichità nel bacino del Mediterraneo. Nella vicenda di Cristopharo la Chimera è l’insieme di dolorosi ricordi e di atroci rimorsi di Sofiane. Il ritmo lento impresso alla narrazione consente al regista di svelarci poco a poco il duro passato del protagonista. Il sospetto si insinua nello spettatore attraverso i dialoghi tra il protagonista e la sua compagna, poi la verità emerge attraverso intensi flashback. Sofiane è un ex legionario francese che si è abbandonato alla violenza, ha stuprato ed ucciso una donna innocente. Ha chiuso il suo debito con la società trascorrendo anni in una terribile prigione, eppure i ricordi, in parte rimossi, lo tormentano ancora. Dovrà scavare nel suo passato per poter combattere i propri demoni, e trovare così la pace.

Dark Waves è soprattutto un dramma umano, rivisitato nei toni cupi di una favola nera che non risparmia scene di nudo, di sesso, e di violenza. Le sequenze crude rendono la pellicola inadatta ai più giovani, tuttavia sono giustificate dalla trama e contribuiscono alla indimenticabile caratterizzazione dei personaggi. Sofiane si denuda ed entra più volte in un una grotta sul litorale, proprio come avveniva nei riti di purificazione pagani, l’ingresso nello spazio buio ammicca alla discesa negli Inferi, e al ritorno al grembo creatore. La sessualità, raccontata dalla fotografia elegantissima, è un elemento apparentemente di facile presa, enfatizzato per mostrare il progressivo deteriorarsi del rapporto con Jazira, o per rivelare, con un accorto montaggio parallelo, il crimine commesso. Sofiane si trova in situazioni analoghe a quelle vissute in passato, e ripeterebbe gli stessi errori se non fosse maturato abbastanza da poter affrontare le sue stesse debolezze. Le incursioni nell’horror divengono quindi parentesi necessarie per suscitare i flashback, al pari delle sequenze in cui Sofiane sul suo gozzo pesca oggetti che ricordano eventi del suo passato. L’episodio dei tre pirati tornati dall’aldilà per riprendersi i denti d’oro che Sofiane ha trovato, sebbene sostenuto da effetti speciali assai curati, è una metafora del percorso interiore del protagonista, e quindi suscita poca paura. Non è un caso se nella tradizione popolare sognare denti caduti viene considerato un presagio della perdita di qualcosa o di qualcuno caro; in Dark Waves la restituzione dei denti persi in un giorno lontano placa gli spettri, suggerendo come sia necessario saldare ogni debito con il passato, anche quando significa rinunciare a qualcosa di prezioso. Gli eventi sovrannaturali sono diluiti nel corso della pellicola, il regista crea suspense e senso d’attesa del meraviglioso, salvo poi sfruttare quelle stesse sequenze per parlare di fallimenti, di rimorsi, di conti da chiudere. Alcune sequenze hanno il sapore degli incubi di Cronenberg, e ci sono richiami ai Maestri del cinema di genere, tra tutti Carpenter e la sua nebbia (Fog, 1980), o Dario Argento. Nonostante le numerose citazioni dei Grandi del cinema di genere, il regista costruisce con la dovuta lentezza le atmosfere visionarie, limitando gli elementi decisamente fantastici a poche significative sequenze.

Dark Waves

Rimarranno delusi quanti si attendono momenti terrorizzanti oppure una vicenda basata su eventi inspiegabili. Lo spettatore, più che spaventarsi, avverte tutta la malinconia del protagonista. Dark Waves narra con sguardo allucinato e surreale una caduta, ed un riaffiorare dalle tenebre. L’uso della luce si rivela fondamentale per suggerire la natura ultraterrena dei luoghi e dei personaggi e trasportarci in un luogo e in un tempo indeterminati. Certamente vediamo alcuni dettagli che ci riportano al nostro presente, rare automobili e palazzine condominiali che convivono con spiagge deserte e eppure i personaggi che lo abitano rifiutano la modernità, raccontano leggende, vivono pescando su piccole barche. La torre è poi uno spazio atemporale in cui convivono architetture liberty dai richiami neogotici, oggetti del secolo scorso, arredi moderni. Gli splendidi abiti di Jazira e la colonna sonora, dal suggestivo tema dei titoli di testa di Marco Werba alle composizioni di Alexander Cimini, contribuiscono a trasportarci in un’atmosfera da fiaba macabra.

Domiziano Cristopharo mescola così generi e stili, e dà voce alla sua poetica, influenzata dal cinema di genere d’autore e allo stesso tempo distante dalle pressanti richieste del mercato. Il risultato è coinvolgente, e la platea non può che applaudire o disapprovare le scelte radicali.

Dark Waves

Nelle intenzioni del regista, Dark Waves rappresenta una personale interpretazione del Paradiso, e forma un’ideale trilogia insieme ai precedenti film Doll Syndrome e Red Krokodil, rispettivamente Inferno e Purgatorio. Il ‘rivedere le stelle’ è ben sintetizzato nell’epilogo, con i protagonisti che lasciano la torre, diretti sul gozzo verso una nuova vita, su questa terra o come scrisse il poeta russo Sergej Esenin, ‘verso un paese per cui per mare andiamo’.
Il film esce il 9 agosto in USA per Bayview.

Autore: Cuccu’ssette – Stanchi del ”solito” cinema ? Troverete su Fendenti & Popcorn recensioni di pellicole fantasy, fantascientifiche, horror, surreali, storiche, famose o tutte da scoprire.

 

Titolo: Dark Waves – Bellerofonte
Anno: 2015
Regia: Domiziano Delvaux Cristopharo
Produzione: Italia – Angelo Campus, Nicola Grippi – durata: 87 min.
Sceneggiatura: Andrea Cavaletto
Fotografia: Domiziano Cristopharo
Musica: Alexander Cimini, Marco Werba
Interpreti: Nancy de Lucia, David D’Ingeo, Gabriele Guerra, Angelo Campus, Luca Canonici


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