Il mondo dei robot

Due amici in cerca di forti emozioni si recano in un avveniristico centro di divertimenti chiamato Delos dove è possibile, per 1000 dollari al giorno, rivivere le imprese ambientate in tre diversi scenari artificiali, popolati da sofisticati robot androidi, che riproducono realisticamente tre epoche storiche: Roma antica, il Medioevo e il selvaggio West. I due turisti scelgono il terzo e indossano entusiasti i panni da cowboys, ingaggiando finti duelli con i robot programmati per farli divertire senza rischi. Ma quando un serpente artificiale morde uno dei due, la situazione comincia a precipitare. Nei tre mondi, i robot cominciano ad aggredire i turisti e questa volta fanno sul serio…

Il Mondo dei Robot (Westworld) segna l’esordio alla regia del famoso romanziere Michael Crichton che ha scritto anche la sceneggiatura. Sebbene oggi al cinema il tema della rivolta delle macchine contro l’uomo appaia un po’ risaputo, nei primi anni ’70 costituiva una certa novità, quando la rivoluzione digitale del software era ancora lontana. Anzi si ritiene che questo sia stato il primo film dove compare il concetto di ‘virus’ come possibile causa di malfunzionamento di una rete di computer. Del resto l’ammonimento lanciato da Crichton è chiaro: è presuntuoso utilizzare una tecnologia così sofisticata solo per dare libero sfogo ai più bassi istinti dell’uomo. Ma alla fine quello che fa di questo film un classico del genere, sono la suspense, l’azione incalzante e soprattutto la figura iconica del robot pistolero interpretato da un ottimo Yul Brynner. L’inarrestabile cowboy artificiale (degno antenato del Terminator di Schwarzenegger) che insegue imperturbabile i due turisti, non si dimentica facilmente. Memorabile nel suo incedere implacabile e nello sguardo di ghiaccio, Brinner ci fornisce la versione robotica (e malvagia) del pistolero nerovestito da lui interpretato anni prima nel classico western I Magnifici Sette. Del resto quello che interessa a Crichton è mettere in scena un thriller fantascientifico scorrevole ed avvincente, senza approfondire più del necessario altri aspetti come eventuali prese di coscienza da parte dei robot. Il tema classico della ribellione delle macchine che sono in grado di riprodursi da sole sarà ripreso in numerose pellicole successive. Il film ebbe un seguito nel 1976, Futureworld – 2000 anni nel futuro con Peter Fonda dove la vicenda viene riproposta sostanzialmente uguale con alcune evoluzioni tecnologiche. Crichton in seguito ci proporrà un altro parco giochi pericoloso in Jurassic Park. E nel 1984 riprenderà, in veste di regista, lo stesso tema delle tecnologie robotiche fuori controllo in Runaway. Le immagini in soggettiva del Robot/Brynner costituirono un primo rudimentale esempio di effetti al computer che richiesero un lavoro lungo e complesso al tecnico degli effetti speciali John Whitney.

Titolo: Il Mondo dei Robot (Westworld)
Regia: Michael Crichton
Anno: 1973
Produzione: USA – Metro-Goldwyn-Mayer, Paul N. Lazarus III – Panavision, colore, durata 88 min.
Sceneggiatura: Michael Crichton
Fotografia: Gene Polito
Scenografia: Herman Blumenthal, John Austin
Effetti speciali: Charles Schulthies, Brent Sellstrom, John Whitney Jr.
Musica: Fred Karlin
Interpreti: Yul Brynner, Richard Benjamin, James Brolin, Norman Bartold, Victoria Shaw


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