Prima di presentarvi l’ormai consueta panoramica in un successivo articolo sulle serie TV di genere fantastico che ci aspettano nel 2017, è doveroso segnalare le migliori serie dell’anno passato che si sono distinte per originalità e innovazione.
Archiviate alcune delusioni dei primi mesi del 2016 (v. articolo), è proprio nella seconda parte dell’anno appena trascorso che si sono concentrate la maggior parte di quelle serie, secondo noi più riuscite e sorprendenti.

 

Stranger Things monster

Stranger Things

Soprattutto per quanto riguarda la serie rivelazione targata Netflix Stranger Things, sembra proprio il caso di dire che il cinema di genere fantastico abbia passato le consegne alla TV: questa miniserie è uno splendido film in 8 puntate che condensa magnificamente tutto il cinema fantastico degli anni ’80, passando da Spielberg, King e Carpenter. I fratelli Duffer alla regia, sono riusciti a creare una storia avvincente e di rara efficacia narrativa e stilistica che non si limita a ricorrere a un banale effetto ‘nostalgia’ ma reinventa e rielabora magistralmente tutto l’immaginario di quegli anni, seppur si tratti di materiale non di primissima mano. Assistiamo ad un’avventura al cardiopalma, con i suoi bei momenti horror e suggestivi misteri fantascientifici, vista attraverso gli occhi diversi dell’infanzia, dell’adolescenza e dell’età adulta. Suggella il tutto un cast all’altezza a cominciare da una rediviva Winona Ryder.

Spoiler!

Tra fenomeni paranormali e segreti esperimenti governativi, facciamo la conoscenza del buio mondo ‘sottosopra’ (una sorta di oscura dimensione parallela) e del suo mostruoso abitante. Anche se il finale sembra abbastanza conclusivo con il ritrovamento dello scomparso Mike, viene lasciato aperto uno spiraglio (inquietante) per una seconda stagione che Netflix ha già annunciato per il 2017.

 

The OA

The OA

Sempre Netflix non smette di stupirci realizzando The OA (ovvero Original Angel o PA, Primo Angelo in italiano) serie TV stranissima e inclassificabile, al di fuori di ogni genere precostituito. E’ una serie “spiazzante” che non assomiglia a nessun altra (se non vagamente a Sense8 e The Leftovers), da amare subito o detestare per i suoi incomprensibili misteri che ci propina. A cominciare dalla sua strampalata protagonista che si fa chiamare OA (interpretata dalla brava Brit Marling, presente anche in veste di co-ideatrice della serie), una ragazza cieca data per scomparsa che dopo sette anni torna nel paese in cui era cresciuta, nuovamente in grado di vedere. Lei non vuole dire cosa le è successo in questi anni, forse trascorsi in misteriosa prigionia… Netflix ha rischiato molto con questa serie fuori dagli schemi ma per gli amanti del fantastico in tutte le sue varianti, dal fiabesco al surreale, dalla fantascienza al thriller, sarà una visione stimolante e non scontata, lunga 8 puntate di durata bizzarramente diseguale (da 70 min. a mezz’ora). Per The OA è inutile fare degli spoiler, intanto in rete i fan si sono scatenati per cercare e dare spiegazioni sull’incredibile ed enigmatico finale.

 

Westworld - Serie TV

Westworld

L’unico network televisivo che ha dimostrato la stessa ambizione creativa di Netflix (di cui non dimentichiamo anche la stimolante terza stagione della serie sci-fi distopica Black Mirror) è il colosso HBO che ha messo in campo la sontuosa Westworld, la cui prima stagione andata in onda su Sky Atlantic, riporta in scena le ambientazioni sci-fi western del classico Il mondo dei robot (1973) ma aggiornando e ampliando ad alti livelli tutte quelle tematiche che riguardano i robot e la coscienza artificiale. Westworld è una serie di grande complessità, dove i dettagli fanno la differenza e che non può essere seguita e apprezzata pienamente se la guardiamo con un occhio solo, semi appisolati sul divano. Non ci si è limitati a ripresentare pedissequamente le dinamiche action-thriller sulla rivolta delle macchine del romanzo e del film originali di Michael Crichton, ma i creatori della serie Jonathan Nolan (fratello del regista Christopher) e Lisa Joy, sono andati oltre anche i famosi replicanti di Blade Runner, portando in scena uno spettacolo narrativamente complesso e sofisticato con una trama letteralmente ‘labirintica’ dove il confine tra umano e artificiale è sempre sfumato e ambiguo. Comunque nell’ultima puntata non mancheranno sorprese e colpi di scena.

Spoiler!

Una delle trovate più azzeccate della serie è quella di far svolgere le vicende di alcuni personaggi su due piani temporali diversi, senza farlo capire allo spettatore naturalmente. Inoltre lo spietato pistolero nero vestito che era un robot (interpretato da Yul Brinner) nel film del ’73, qui è un umano (Ed Harris) assetato di sangue ‘artificiale’…

Per Westworld ci sarà di sicuro una seconda serie, e forse anche una terza.


Trailer