Whisperer In Darkness

Lo studioso di folklore Albert Wilmarth intrattiene un rapporto epistolare con Henry Akeley che vive in una fattoria isolata del Vermont. Akeley sostiene nelle sue missive sempre più sconnesse ed agitate di essere entrato in contatto con una misteriosa razza aliena, i Mi-go, che si nasconderebbe nelle foreste e colline circostanti. Akeley è convinto che le fantomatiche creature di giorno lo sorveglino tramite le loro spie umane e ogni notte lo cingono di assedio nella sua casa. Wilmarth rimane alquanto scettico sull’argomento, nonostante il figlio di Akeley gli porti alcune foto di impronte e una registrazione di un dialogo tra gli alieni e i loro seguaci umani. Ma inaspettatamente un’ultima lettera di Akeley comunica allo studioso di essersi sbagliato sulle reali intenzioni degli alieni e con entusiasmo lo invita a fargli visita nel Vermont per poter appurare di persona l’illuminata benevolenza delle misteriose creature…

Secondo film prodotto e distribuito dalla H.P. Lovecraft Historical Society dopo The Call of Cthulhu (2006), The whisperer in darkness è un pregevole e raffinato esercizio di stile ‘lovecraftiano’ e un sentito omaggio allo scrittore di Providence. Tratto dall’omonimo racconto del 1930 (prima d’ora mai portato ufficialmente sullo schermo), il film The whisperer amplia e sviluppa con coraggio la storia originale con l’aggiunta di personaggi e situazioni inedite (soprattutto nel finale) per meglio adattarlo alla maggiore durata di un lungometraggio, il tutto nel rispetto dell’opera di HPL. Realizzato come un’ingegnosa ricostruzione di una pellicola degli anni ’30/40, il film si è avvalso del procedimento Mythoscope,  un mix di tecniche audio e visive moderne e d’epoca che contribuiscono a ricreare con efficacia le ambientazioni e le atmosfere del racconto. Anche la sceneggiatura (punto debole di molti horror odierni) è stata curata attentamente e con perizia per non correre il rischio di sminuire il folgorante finale del racconto. Nella prima parte molto fedele all’originale si cerca di movimentare la narrazione, in forma prevalentemente epistolare nel racconto, con l’inserimento di personaggi e scene che contribuiscono ad accrescere il senso di mistero della vicenda. Particolarmente azzeccata è la raffinata trovata di far discutere in un dibattito radiofonico lo scettico Wilmarth  con Charles H. Fort, il celebre scrittore e ricercatore statunitense del paranormale (1874-1932), nominato anche da Lovecraft nei suoi racconti. Da un punto di vista drammatico gli autori hanno pensato di estendere la storia di Lovecraft il cui finale ritenevano incompleto per la struttura del film. Branney e Leman hanno mirato a rendere la figura del freddo studioso Wilmarth più complicata emotivamente” tramite l’inserimento del personaggio della ragazzina Hannah che il protagonista cerca di salvare da un orribile destino. Nel rocambolesco tentativo di fuga finale in biplano c’è anche una sobria concessione all’avventura e all’azione e non manca un moderno accenno di gore con la scena della scoperta del corpo di Akeley privato della faccia. Ma i cambiamenti operati, anche se magari non tutti condivisibili, sono sempre nel rispetto dello spirito lovecraftiano compreso il finale con sorpresa (agghiacciante ovviamente). Ben impostati i dialoghi in puro stile anni ’30 e assai pregevole la fotografia in bianco e nero dai toni cupi da film noir. L’orrore cosmico, marchio di fabbrica dello scrittore, trapela da tutto il film e non ci sono concessioni all’ironia o al burlesco, elementi che invece affliggono tante altre trasposizioni lovecraftiane amatoriali o meno. I trucchi degli alieni in cgi di fattura apparentemente artigianale sono coerenti con un film che sembra realizzato negli anni ’40 con tutte le ingenuità del caso. Ottima la prova degli interpreti a partire da Matt Foyer nella parte dell’intrepido studioso di folklore Albert Wilmarth. Ovviamente The whisperer in darkness non è un film per tutti ma solo per chi conosce e apprezza l’opera di HPL e per quei cultori dell’horror e del fantastico che vogliono allargare i loro orizzonti cinematografici al di fuori dei soliti circuiti. Il film in Italia non è stato distribuito o commercializzato ma è reperibile in rete sottotitolato in italiano.

Titolo: The whisperer in darkness
Regista: Sean Branney
Anno: 2011
Produzione: USA – H.P.Lovecraft Historical Society – b/n, durata: 104 min.
Sceneggiatura: Andrew Leman, Sean Branney
Fotografia: David Robertson
Musica: Troy Sterling Nies
Interpreti: Matt Foyer, Stephen Blackehart, Conor Timmis, Matt Lagan, Annie Abrams, Barry Lynch, Andrew Leman, Lance J. Holt, Mike Dalager

 


 

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