In una Berlino desolata e lugubre, Mark (Sam Neill) sospetta che la moglie Anna (Isabelle Adjani) lo tradisca con un misterioso amante. L’uomo, ossessionato dal possibile tradimento e preoccupato dal comportamento sempre più strano della moglie, assolda due investigatori privati per farla pedinare e scoprire cosa o chi si nasconde dietro la sua crescente follia. Quando i due detective scompariranno, Mark si mette ad indagare per conto suo ma non potrà immaginare l’agghiacciante verità che lo aspetta…
Film controverso ed inclassificabile, Possession mette in scena un dramma psicologico familiare che inesorabilmente si trasforma in un horror malsano ed allucinato. E il regista polacco Zulawski (da sempre uno fuori dal coro) lo fa con uno stile coerente con la vicenda surreale e grottesca che vuole raccontare: dialoghi ossessivi tra coniugi di bergmaniana memoria (vedi Scene da un matrimonio), scoppi improvvisi di efferata violenza, personaggi che si sdoppiano, riprese vorticose, atmosfere inquietanti degne di Cronenberg e Lynch dove una livida e desolata Berlino funge da cornice ideale. Impressionante l’interpretazione della Adjani (Palma d’Oro a Cannes come miglior attrice), la tarantolata ed isterica protagonista che si esibisce in alcune scene ‘forti’ come il parto nella metropolitana deserta e l’amplesso con la creatura tentacolata. Ottima anche la prova di Sam Neill nella parte del marito ossessionato che scivola nella follia e di Heinz Bennent che interpreta magistralmente Heinrich ex amante della donna, singolare figura di filosofo megalomane, amante delle droghe. Quando Possession uscì nel 1981 fu giudicato un film presuntuoso ed irritante, di incerta interpretazione soprattutto per lo sconcertante ed apocalittico finale.
Ma al di là delle numerose chiavi di lettura che l’autore ha voluto mettere sul piatto (il Bene e il Male, la crisi della coppia, la crisi dell’uomo moderno nella sua incapacità di capire e controllare la donna, il clima angosciante della Guerra Fredda…), Possession si è guadagnato con gli anni un posto di rilievo come film horror metafisico, dotato di un fascino perverso e misterioso che rimanda a Kafka e Lovecraft. In sintesi un cult del cinema weird, ambientato nella città simbolo della Guerra Fredda, all’epoca ancora divisa dal famigerato Muro. Una doverosa citazione va all’italiano Carlo Rambaldi (già artefice del King Kong del 1976 e di Alien) che ha realizzato la ripugnante creatura tentacolata. Sin dalla sua uscita il film ha avuto problemi di censura in molti paesi ed in alcuni non è mai stato distribuito. In Italia è uscita una versione tagliata ed incomprensibile e solo in anni recenti (2008) è stato edito un dvd in versione integrale della RaroVideo.
David Lynch, altro regista fuori dal coro, durante la consegna del Leone d’oro alla carriera a Venezia nel 2006, definì Possession la pellicola più completa degli ultimi trent’anni.
Titolo: Possession
Regia: Andrzej Żuławski
Anno: 1981
Produzione: Francia, Germania – Gaumont – colore, durata 123 min.
Sceneggiatura: Andrzej Żuławski, Frederic Tuten
Fotografia: Bruno Nuytten
Scenografia: Holger Gross
Effetti speciali: Carlo Rambaldi
Musica: Andrzej Korzynski
Interpreti: Isabelle Adjani, Sam Neill, Heinz Bennent, Carl Duering
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