Prima Parte
Il dottor Jekyll o meglio il suo alter ego malvagio Mr. Hyde, è stato indubbiamente il primo grande personaggio del cinema horror con oltre 70 versioni all’attivo dal 1908 ad oggi. Prima di Dracula, Frankenstein, l’Uomo Lupo e zombi vari, la ‘coppia’ Jekyll/Hyde costituiva il mostro più popolare sugli schermi americani ed europei. Jekyll/Hyde nacque dalla penna dello scrittore scozzese Robert Louis Stevenson (1850-1894) come protagonista del romanzo breve Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde (Strange Case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde, 1886) considerato uno dei più grandi classici della letteratura fantastica di tutti i tempi. L’oramai nota storia del dr. Henry Jekyll, stimato e brillante studioso, che si fa tentare dagli esperimenti sulla dualità bene/male presente in ogni essere umano, per riuscire a scindere ed isolare con un procedimento scientifico, la parte malvagia dell’uomo da quella buona, riscosse da subito grande fortuna prima a teatro (con la riduzione di Thomas R. Sullivan del 1887, interpretata dal celebre attore teatrale Richard Mainsfield) e poi al cinema che allora cominciava a muovere i primi passi. La vicenda del rispettabile dr. Jekyll che si trasforma nel ripugnante ed asociale Mr. Edward Hyde non poteva che affascinare il pubblico della repressa società vittoriana che poco dopo ebbe modo di conoscere nel 1888 gli efferati omicidi di Jack lo Squartatore, il primo serial killer dell’era moderna che sembra portare nel mondo reale le incontrollabili pulsioni malvagie della creazione letteraria di Stevenson. Chissà, magari l’elusivo Jack ebbe modo di assistere allo spettacolo teatrale di Sullivan sotto le mentite spoglie di un rispettabile ‘Jekyll’… La trasformazione sul palcoscenico di Mansfield nel raccapricciante Mr. Hyde fu giudicata così convincente che uno spettatore spaventato scrisse alla polizia nel 1888, suggerendo che l’attore inglese potesse essere Jack lo Squartatore. La trasposizione teatrale di Sullivan apportò delle varianti e aggiunse dei personaggi femminili (come la fidanzata di Jekyll) all’opera letteraria che poi il cinema non esitò a fare proprie.
Il Dr. Jekyll e Mr. Hyde nel cinema muto
Visto che il teatro per sua natura è un mezzo effimero, risulta ironico che ci siano pervenute più tracce della prima versione teatrale della storia (come poster pubblicitari e foto) che di quella cinematografica del 1908 di cui non è rimasto neanche un fotogramma. Il colonnello William Selig della Polyscope Film Company, dopo aver assistito a Chicago ad una rappresentazione teatrale sul Dr. Jekyll e Mr. Hyde ebbe l’idea per primo di portare sullo schermo il popolare spettacolo. Selig, utilizzando il cast della compagnia teatrale, condensò in un unico cortometraggio di 16 minuti i quattro atti dello show. Alla regia Otis Turner che diresse anche la prima versione cinematografica del Mago di Oz. Il film utilizzò due attori teatrali, Hobart Bosworth, nel ruolo di Jekyll/Hyde e Betty Harte nel ruolo della fidanzata Alice. La carriera teatrale di Bosworth stava giungendo al termine a causa della tubercolosi che lo stava privando della voce, anche se per il resto era ancora in buone condizioni fisiche, ma il cinema muto rappresentò per lui la possibilità di proseguire a fare l’attore in decine di film. La performance di Bosworth come primo Jekyll/Hyde dello schermo colpì favorevolmente i critici, tanto che uno di loro scrisse: “La trasformazione (in Hyde) viene resa con una capacità drammatica al di là di ogni comprensione.” Le caratteristiche di questa prima pellicola della Selig Polyscope Company saranno poi riprese in quasi tutte le trasposizioni successive: a differenza del romanzo che non rivela esplicitamente che Jekyll/Hyde sono la stessa persona, il film mostra da subito la trasformazione di Jekyll nell’orribile Hyde, anche perché il nascente cinema doveva il suo successo crescente agli aspetti sensazionalistici e spettacolari; inoltre, altro aspetto non presente nell’opera di Stevenson, viene posto l’accento sulle implicazioni sessuali della vicenda quando Mr. Hyde manifesta il suo amore morboso per la fidanzata Alice come il controllato Jekyll non avrebbe mai avuto il coraggio di fare.
Il successo di questa prima versione (nel 1920 fu riproposto nelle sale con un nuovo titolo, A Modern Mr Jekyll*) spinse alla realizzazione negli anni successivi di almeno una dozzina di pellicole, purtroppo in gran parte andate perdute. Già nello stesso anno del primo (1908) uscì un secondo Dr. Jekyll and Mr. Hyde con la regia di Sidney Olcott, uno dei primi grandi registi della storia dell’industria del cinema. Intanto anche in Europa il romanzo di Stevenson cominciò ad avere le sue trasposizioni su pellicola: il terzo adattamento cinematografico conosciuto è il film danese di 15 minuti, Den skaebnesvangre opfindeise di August Blom (distribuito negli Stati Uniti come Dr. Jekyll & Mr. Hyde; or, a Strange Case – 1910 anche se il titolo originale significava letteralmente L’invenzione fatale). Interprete del duplice ruolo era Alwyn Neuss, attore berlinese che in seguito interpreterà ancora la parte di Jekyll/Hyde (rinominati per l’occasione in Silas/Allen) nel film tedesco del 1914 Ein Seltsamer Fall di Max Mack (letteralmente ‘uno strano caso’), sostanzialmente un remake del film danese. In entrambe le pellicole la drammatica storia di Stevenson viene stemperata con l’espediente del sogno o meglio incubo da cui il protagonista si risveglia prima del tragico epilogo. La versione del 1910 è andata perduta anche se resta la speranza che venga ritrovata in qualche archivio scandinavo. Invece la pellicola tedesca della Vitaskop è stata parzialmente restaurata dal Museo del Cinema di Monaco nel 2005 grazie al ritrovamento di tre rulli di pellicola (su cinque) per un totale di circa 31 minuti.
Dalle foto di scena rimaste è possibile notare i cambiamenti intercorsi nelle differenti modalità di rappresentazione cinematografica tra le due versioni del 1910 e 1914: mentre nel film del 1910 vengono ancora utilizzati i set dipinti che ricordano Méliès, in quello del 1914 le scenografie sono di natura più realistica; e mentre Neuss nella parte di Jekyll/Hyde nel film danese appare piuttosto caricaturale per via del makeup scimmiesco, nella versione germanica risulta più sottilmente inquietante e malvagio in quanto più ‘umano’. Negli ultimi minuti di Ein Seltsamer Fall sembra che ci sia un primitivo effetto split-screen (schermo diviso in diagonale). La maggior parte del film è incentrata sulla figura di Hyde (30 minuti).
Dopo gli americani e i danesi anche gli inglesi si cimentano nella loro versione cinematografica basata sul romanzo di Stevenson con The Duality of Man (1910) di H.B. Irving, prodotto dalla Wrench Films. Anche questa prima versione britannica risulta perduta. Molto più liberamente tratta da Stevenson è la pellicola L’Altro (Der Andere** – 1913) di Max Mack dove i risvolti onirici e simbolici (il tema del doppio) prevalgono sulla componente fantascientifica ed orrifica.
La prima versione che ci è pervenuta per intero è il Dr. Jekyll and Mr. Hyde del 1912 di Lucius Henderson che condensa efficacemente in pochi minuti (12) i punti salienti dell’opera teatrale di Sullivan; notevoli per l’epoca risultano gli effetti e il trucco della metamorfosi in Mr. Hyde, interpretato validamente da James Cruze, noto attore, regista e produttore. Cruze impersona un Hyde particolarmente maligno e perfido in contrasto con un Jekyll dai capelli bianchi, quasi angelico. Anche se Cruze risulta ufficialmente accreditato in entrambi i ruoli, sembra che in alcune scene sia stato sostituito da Harry Benham nella parte del folle Hyde, per semplificare la lavorazione.
Dr. Jekyll and Mr. Hyde (1912)
Nel 1913 escono tre versioni basate sulla storia di Stevenson di cui è possibile visionare solo quella diretta da Herbert Brenon di 26 minuti con la stella del cinema muto delle origini King Baggot che interpreta un Mr. Hyde particolarmente grottesco dalla spassosa andatura sbilenca. In Inghilterra viene prodotta una pioneristica versione a colori che utilizzava il processo Kinemacolor (che impiegava due filtri alternati rossi e ciano) commercializzato da Charles Urban dal 1908 al 1914. Non si hanno particolari informazioni su A Modern Jekyll And Hyde, di e con Robert Broderick.
Nel 1914 vengono realizzate due trasposizioni in chiave parodistica o commedia: Dr Jekyll and Mr Hyde (Starlight) e Dr Jekyll and Mr Hyde Done to a Frazzle (Warner Features) con Charlie de Forrest, di cui non rimane traccia. Lo stesso vale per Horrible Hyde (1915) di Howell Hansell con Jerold T. Horner come Hyde. Con Miss Jekyll and Madame Hyde (1915) abbiamo una delle prime variazioni femminili/diaboliche sul tema, in un racconto faustiano con Paul Scardon nella parte di Satana che tenta di rivendicare l’anima di un malfattore e Helen Gardner nel ruolo di Jekyll/Hyde. La Gardner, conosciuta per i suoi ritratti di personaggi femminili forti, è stata il primo attore cinematografico, maschio o femmina, a formare una propria azienda di produzione nel 1912. Nel 1916 il famoso comico Harold Lloyd in Luke’s Double fa una parodia della celebre storia interpretando il personaggio di Lonesome Luke (protagonista di una serie di comiche con Lloyd) che sogna di avere un ‘doppio’ dopo essere rimasto suggestionato dalla lettura del Dr Jekyll e Mr Hyde. Anche questa pellicola è ritenuta perduta.
Probabilmente fra tutte le versioni del cinema muto la più ambiziosa è il Dr Jekyll and Mr Hyde prodotto dalla Paramount nel 1920: sulla regia di impostazione teatrale di John Stuart Robertson prevale l’eccezionale interpretazione del divo John Barrymore che veste i panni di un maligno Hyde con la testa a punta e lunghe dita adunche (riprese poi dal Nosferatu di Murnau del 1922); la sequenza della trasformazione in Mr. Hyde si basa di più sull’uso del linguaggio del corpo, piuttosto che su makeup ed effetti speciali. Benché il film si discosti notevolmente dal racconto originale, si classifica come una delle interpretazioni definitive dell’opera di Stevenson. Viene introdotta nella vicenda una figura femminile più libidinosa oltre alla casta fidanzata; il dr. Jekyll di Barrymore è il primo ad indulgere in una tentazione sessuale; la trasformazione finale del morto Hyde in un Jekyll finalmente in pace (assente nel romanzo), diventerà uno standard per le pellicole future.
Sull’onda del successo del film interpretato da Barrymore, uscì lo stesso anno un altro adattamento poco conosciuto con Sheldon Lewis nella parte del mostro. Secondo alcune fonti, sembra che questa trasposizione piuttosto breve attenuasse la storia cupa e drammatica di Stevenson con l’espediente del brutto sogno nella scena finale, ma dal filmato presente su youtube risulta mancante o tagliata. Discreta la performance di Lewis come Mr. Hyde anche se comunque già all’epoca fu considerata una versione ‘povera’ di quella di Barrymore. Sheldon Lewis, attore del cinema muto dalla prolifica carriera, era specializzato in ruoli di cattivo o antagonista.
Sempre nel 1920 viene prodotto in Germania Der Januskopf (trad. La testa di Giano) con la regia prestigiosa di Friedrich Wilhelm Murnau e con Conrad Veidt protagonista. Purtroppo il film è andato perso, e non ne rimangono che alcuni fotogrammi e la sceneggiatura di Hans Janovitz (autore anche del celebre capolavoro espressionista Il Gabinetto del dr. Caligari del 1919).
Liberamente ispirato alla novella di Stevenson, in questa trasposizione i personaggi, per motivi di copyright, hanno dovuto essere rinominati in dottor Warren e mister O’Connor ed è ambientata nei primi anni del 20° secolo. Come altri film tedeschi, Der Januskopf risente degli influssi e delle suggestioni della cultura espressionistica e psicanalitica assai in voga in quel periodo. Nel suo quinto film Murnau rielabora il classico tema del doppio già presente nel cinema europeo dai tempi del pioneristico Lo studente di Praga (1913). ‘La testa di Giano’ del titolo si riferisce ad una statua, raffigurante l’antica divinità romana dai due volti, che osserva, come simbolico testimone, gli eventi della vicenda. Erroneamente alcune fonti indicano la statua di Giano come causa della trasformazione del rispettabile dottor Warren nel brutale mister O’Connor per via dei suoi influssi soprannaturali. Invece tutte le recensioni dell’epoca del film menzionano l’uso di una formula chimica che lo scienziato sviluppa nel suo laboratorio (descritto nella sceneggiatura come un luogo gotico ricoperto di ragnatele). Un altro piccolo mistero riguarderebbe la presenza nel cast di Bela Lugosi (il futuro Dracula) nella parte del maggiordomo. Benché da più parti si consideri la partecipazione di Lugosi come assolutamente non provata, in alcune immagini che ci sono pervenute della scena del bar (v. sotto) è possibile vedere l’attore ungherese (o perlomeno qualcuno che gli assomiglia molto) seduto sulla destra. E’ possibile notare anche che il trucco di Conrad Veidt nella parte del malefico mister O’Connor ha una certa somiglianza con quello di Alwyn Neuss in Ein Seltsamer Fall.
Chiudiamo questa prima parte sui film del periodo muto dedicati alla figura di Jekyll/Hyde con una divertente parodia (fortunatamente sopravvissuta fino ai nostri giorni) interpretata dal grande Stan Laurel nel 1925. Laurel (questa volta non in coppia con Oliver Hardy) nella parte del rispettabile ma imbranato Dr. Pyckle e del dispettoso e terribile Mr. Pride ci offre un saggio delle sue grandi doti mimiche ed espressive.
Dr. Pyckle And Mr. Pride (1925)
Note:
* Secondo Mark Griep (come cerca di dimostrare nel suo Chemistry Movies Blog) A Modern Mr Jekyll è un film differente del 1909, che non corrisponde al primo Jekyll/Hyde della Selig Production del 1908; si tratterebbe della prima versione in commedia, con la prima trasformazione maschio-femmina: “Jekyll seguito da un poliziotto, giunge a casa; una donna apre e manda via il poliziotto, e poi si trasforma in Jekyll; fugge di nuovo, viene fermato dal poliziotto e subisce una serie di trasformazioni, tra cui una ragazza su un’altalena.”
** Der Andere, oltre ad un remake con Conrad Veidt del 1930, ebbe anche un remake italiano: Il Caso Haller (1933) di Alessandro Blasetti, andato perduto.