Fin dal lontano 2009 la Warner era interessata a portare sullo schermo la trasposizione del manga cult Death Note, ritenuto un capolavoro per la sua suspense e per l’approfondimento psicologico dei personaggi. Protagonista della storia è lo studente delle superiori Light Yagami, che trova un quaderno dai poteri soprannaturali chiamato Death Note, gettato sulla Terra dallo shinigami Ryuk (la personificazione della morte nella mitologia giapponese). Il singolare quaderno ha il potere di uccidere le persone scrivendone semplicemente il nome sulle sue pagine. Light, assetato di giustizia, intende usare il Death Note per eliminare tutti i criminali e creare un mondo migliore. Ma i suoi intenti da giustiziere verranno ostacolati dal detective privato Elle, chiamato ad indagare sul caso delle misteriose morti dei criminali…
Il celebre manga è stato scritto da Tsugumi Oba e disegnato da Takeshi Obata nel 2003. In Italia è stato pubblicato nel 2006. La regia della trasposizione americana inizialmente era stata affidata a Shane Black (Iron Man 3) ma poi, forse a causa di alcune divergenze sorte con la produzione riguardo la caratterizzazione del personaggio principale Light Yagami, il progetto è stato passato a Gus Van Sant, il talentuoso regista che si era cimentato nell’ambizioso e fedele remake di Psycho del 1998. Grazie al successo ottenuto, il manga Death Note diventa anche un serie anime da 37 episodi e poi tre film con attori in carne e ossa, che però, al di fuori del Giappone, non sono stati molto apprezzati: Death Note di Shusuke Kaneko (2006), Death Note- The Last Name di Shusuke Kaneko (2006), Death Note – L change the World di Hideo Nakata (2008).
Il terzo film, diretto da Hideo Nakata il regista del famoso horror Ringu, è uno spin-off con una trama inedita, non presente nel fumetto. Vedremo se la versione hollywoodiana (in uscita probabilmente per il 2016) sarà all’altezza delle notevoli aspettative dei fan di Death Note.

 

Death Note