Le mutazioni continuano (1950 – 1959)

 

DottorJekyll_Mario_SofficiDopo le sontuose versioni di Mamoulian e Fleming il cinema faticherà a trovare altre trasposizioni così importanti e significative del racconto di Stevenson, negli anni successivi. Tuttavia la tematica della dualità dell’individuo che nasconde al suo interno una natura malvagia, ferina o priva di freni inibitori rimarrà sempre assai popolare non solo al cinema ma anche nel nascente mezzo televisivo, nei fumetti e nei cartoon. Con l’avvento della fantascienza che in parte sostituirà negli anni ’50 l’horror classico, prolifereranno le trasformazioni mostruose causate da pozioni chimiche, radiazioni atomiche o altre svariate sperimentazioni proibite. Quando il risultato è una creatura bestiale e senza freni, è innegabile l’influenza (seppur indiretta) del classico modello rappresentato dal Dr.Jekyll e Mr.Hyde.

Mentre negli USA il network televisivo CBS produceva due episodi ispirati a Jekyll/Hyde per la serie tv antologica Suspense (1949, 1951), dall’Argentina arriva un eccellente e interessante adattamento sull’argomento: Il Dottor Jekyll (El Hombre y la Bestia, 1950) del regista italo-argentino Mario Soffici che interpreta anche il doppio ruolo di Jekyll/Hyde. Rara produzione horror argentina, la pellicola ci presenta un Hyde erculeo e imponente contrapposto a un Jekyll borghese con famiglia a carico, sullo sfondo di un’originale ambientazione urbana contemporanea.

ElHombreylaBestia

Scena cult: la trasformazione nel brutale Hyde in metropolitana. Nel 1951 la Columbia Pictures produce Il figlio del dottor Jekyll (Son of Dr Jekyll) per la regia di Seymour Friedman, fiacco tentativo di rinnovare la storia mettendo in scena la discendenza del famigerato dottore. Un banale intreccio giallo prevale sull’elemento fantastico orrifico con risultati piuttosto noiosi. Non fa molto meglio Edgar G. Ulmer, uno dei maestri del B movie di qualità, con La figlia del dott. Jekyll (The Daughter of Dr. Jekyll, 1957) girato in soli cinque giorni con un budget ridotto all’osso. Scialba variante al femminile del precedente ‘figlio’, condivide con quel film la mancanza di tensione e lo stesso sceneggiatore Jack Pollexfen.

 

Dalla Rajadhyaksha and Willemen’s Encyclopedia of Indian Cinema sappiamo dell’esistenza (ma nient’altro) di una versione indiana del Dr.Jekyll e Mr.Hyde del 1953, Sada-Kalo di Amal Kumar Basu. Ennesima testimonianza dell’universalità sullo schermo della storia di Stevenson. Storia che sin dagli inizi si prestò anche a numerose parodie: una delle migliori e delle più divertenti del decennio è senza dubbio Gianni e Pinotto contro il dottor Jekyll (Abbott and Costello Meet Dr Jekyll and Mr Hyde, 1953) di Charles Lamont, che vede i due comici americani alle prese con il celebre doppio personaggio per l’occasione interpretato dal grande Boris Karloff. Forse è uno dei primi film che ci presenta Jekyll che si somministra la pozione con una siringa. Inoltre anche Jekyll è malintenzionato e non vede l’ora di trasformarsi in Hyde. Nonostante si tratti di un film comico, in Inghilterra la pellicola uscì con la restrizione del bollino rosso per via dei numerosi omicidi contenuti nella vicenda, ritenuti poco attinenti con il mondo di Gianni e Pinotto. La fine di Hyde che muore cadendo da un tetto durante un inseguimento, ricorda quella di Bill Sykes, il celebre personaggio letterario, brutale e ambiguo, presente nel romanzo Le avventure di Oliver Twist di Charles Dickens.

 

Per ritrovare una versione ‘classica’ su Jekyll/Hyde bisogna guardare al piccolo schermo ovvero all’episodio della serie Tv Climax Dr. Jekyll and Mr. Hyde, prodotto dalla CBS e andato in onda nel 1955. E’ più fedele alla storia originale del romanzo di molte altre versioni che si ispiravano alle riduzioni teatrali: nessuna fidanzata per Jekyll che non è del tutto buono, nessun suocero che disapprova, nessuna tentazione sessuale prima della trasformazione in Hyde; inoltre, come nel romanzo, l’amico avvocato Utterson svolge un ruolo importante. L’adattamento per la televisione porta la firma prestigiosa dello scrittore Gore Vidal. Interprete principale è Michael Rennie, attore di un certo peso, anche in campo fantascientifico (Ultimatum alla Terra, La forza invisibile). I lineamenti marcati dell’attore con pochi tocchi di make-up si prestano a essere trasformati in un inquietante e credibile Mr.Hyde. Qui di seguito è possibile vedere l’episodio completo (Stagione 1 Episodio 34 – durata 60 min.).

 

Nel 1956 anche la britannica BBC realizza una miniserie tv tratta dal romanzo di Stevenson, interpretata da Dennis Price, attore che nella sua travagliata carriera ha preso parte a svariati horror da La maledizione di Frankenstein (1973) a Oscar insanguinato (1973) con Vincent Price.
Alcuni film (solo indirettamente riconducibili a Jekyll/Hyde) danno una lettura prevalentemente psicologica della trasformazione in un essere malvagio, senza l’ausilio di pozioni o sostanze proibite. Tra i più interessanti del periodo ricordiamo il messicano La mujer y la bestia (1958) dove un’infermiera traumatizzata da un evento tragico ha la spiacevole tendenza a trasformarsi in una dark lady pugnalatrice e Lo Strangolatore Folle (Grip of the Strangler, 1958), notevole mistery con Boris Karloff che vede un uomo dalla doppia personalità commettere degli omicidi su cui poi indaga, inconsapevole di esserne l’autore.

In piena era dei monster movies il cinema di genere si sbizzarrisce nelle mutazioni più bizzarre e ripugnanti ma alcune pellicole sembrano serbare ancora traccia dell’illustre ‘progenitore’ Mr.Hyde. In Ricerche diaboliche (Monster on the Campus, 1958) uno sventurato professore universitario subisce una spaventosa mutazione a causa di un liquido presente in un pesce preistorico che lo fa regredire a uno stato primordiale e belluino. Si tratta comunque di un film minore firmato da Jack Arnold, il maestro della sci-fi anni ’50.

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Il costume del mostruoso neanderthaliano è opera dello specialista Jack Kevan che aveva già terrorizzato le platee dell’epoca con altre celebri mostruosità (Il Mostro della Laguna Nera) e continuerà a farlo con The Monster of Piedras Blancas. Un’altra originale rivisitazione sul tema arriva dal prolifico cinema horror messicano con Il Prezzo del Demonio (El hombre y el monstruo, 1959) melodramma gotico di Rafael Baledón che ci mostra un singolare connubio tra il mito di Faust e quello di Jekyll/Hyde. Infatti è la storia di un mediocre pianista, divorato dall’ambizione e dall’invidia, che vende l’anima al diavolo in cambio della capacità di suonare meglio di tutti. Sarà accontentato ma purtroppo ogni volta che si mette a suonare si trasformerà in una sorta di feroce e malvagio licantropo che solo la madre riesce a tenere a bada. L’aspetto della grottesca e villosa creatura, oltre a ricordare un po’ il Mr.Hyde di Frederich March del 1931, si distingue per uno (spassoso) grosso naso e per i denti visibilmente finti. Al di là delle inevitabili ingenuità realizzative, non mancano comunque nella pellicola trovate macabre o disturbanti come il cadavere mummificato di una pianista che il protagonista conserva in una stanza chiusa o l’uccisione di una bambina (scena inizialmente tagliata nella versione italiana).

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Il Prezzo del Demonio (1959)

 

Chiudiamo il decennio degli anni ’50 con una pellicola francese di un certo spessore, lontana dai modelli superficiali di molti B movies del periodo: Il Testamento del Mostro (Le Testament du Docteur Cordelier, 1959) di Jean Renoir. Si tratta di una rilettura in chiave moderna del romanzo di Stevenson ambientato nella Parigi di quegli anni. Quest’opera oggi quasi dimenticata, era stata inizialmente realizzata per la televisione ma poi fu distribuita al cinema per via della pregevole riuscita sotto l’aspetto tecnico artistico. Avvalendosi di tecniche televisive (allora all’avanguardia) come l’uso della registrazione diretta e delle telecamere, Renoir è riuscito a creare una versione abbastanza fedele allo spirito del Jekyll di Stevenson e allo stesso tempo innovativa per lo stile quasi documentaristico e realistico della vicenda. Gran parte della novità sta nella grandezza dell’interpretazione dell’attore Jean-Louis Barrault che riesce a essere in modo convincente un Dr.Cordelier, rigido, glaciale, ipocrita e ben inserito nella società borghese che si trasforma nel terribile e gioioso Monsieur Opale, incline a godersi la vita in tutti i suoi aspetti, senza sentirsi legato da vincoli morali o sociali. Opale/Hyde non è un mostro particolarmente orripilante o spaventoso (a parte le ‘tradizionali’ mani villose), ma con le sue movenze spensierate e leggere è pronto a commettere qualsiasi nefandezza; e questo lo rende ai nostri occhi una versione di Hyde piuttosto convincente nella sua malvagità.

 

Come avremo modo di vedere nella quarta parte, negli anni ’60 le imprese al cinema del Dr.Jekyll e della sua controparte negativa torneranno nel loro paese d’origine, ovvero la Gran Bretagna con le produzioni della Hammer.