Costanza, giovane nobildonna, si diletta di pittura e appena può si reca con tela e pennelli nel bosco annesso alle proprietà di famiglia. Ama la pace della foresta e si crede al sicuro tra gli alberi, nonostante le strane storie raccontate dagli abitanti della zona. Un giorno incontra Demian, giovane rampollo di una famiglia da poco trasferitasi in una vicina tenuta. Il ragazzo è rimasto intrappolato in una tagliola, Costanza lo soccorre e lo accompagna fino al cancello della villa. Da quel giorno in poi, i due si incontreranno spesso, e nascerà un’amicizia destinata a scontrasi con la cruda realtà…

Il quadro è un cortometraggio di Elena d’Atri, realizzato per la Nuovo Sole Production. Si tratta di una storia di vampiri, ambientata in un passato immaginario, tra ville d’epoca e atmosfere sognanti. Nel cortometraggio gli elementi horror si limitano a poche sequenze dirette con garbo e la vicenda è soprattutto un dramma romantico, una storia d’amore impossibile vivacizzata da qualche momento pauroso. Quando oggi si pensa ai vampiri è meglio dimenticare i non morti del folklore slavo, creature dotate di straordinari poteri e soggette a pesanti limitazioni. La moda dettata da Stephenie Meyer con la saga di Twilight e seguita dai moltissimi emuli ha ridefinito la figura del vampiro. I mostri di ieri sono oggi esseri affascinanti, immortali, spesso dotati di poteri paranormali. Forti e agili, hanno avuto il tempo per farsi una notevole cultura, accumulare un buon patrimonio, sanno come comportarsi in società e possono convivere con i comuni mortali. Assomigliano agli antichi semidei, piuttosto che a creature dannate, potentissime ed infelici. Il giovane vampiro Demian asseconda la moda o piuttosto,fonde e reinterpreta stereotipi vecchi e nuovi. Le analogie con i bei tenebrosi d’oltreoceano si limitano a pochi tratti: è un bel ragazzo educato e ricco, va in giro alla luce del sole e gode del libero arbitrio. il personaggio è contraddistinto anche dagli istinti tipici della sua condizione; deve nutrirsi di sangue umano e sceglie quando possibile di sfogare a sua sete su malfattori; non può vivere a lungo nella stessa zona, poiché le uccisioni desterebbero sospetti. Vive con la sorella e il padre invalido, e attira le vittime in casa per consentire loro di sopravvivere senza cacciare.

Il quadro (2012)
La condizione di vampiro sembra non garantire il vigore fisico, la felicità o l’appartenenza ad una casta di superuomini privilegiati. Pur sorvolando sulle cause della fragilità del padre e dell’inettitudine della sorella, la regista cerca un approccio meno idilliaco e più verosimile. Il sentimento nato tra Demian e Costanza si scontra con la dura realtà, e la separazione è inevitabile. Oskar, preadolescente protagonista del bellissimo Lasciami entrare (2008), abbandona poco a poco l’innocenza dell’infanzia e scopre in sé il disincanto e gli istinti meno nobili. Può seguire l’amica vampira poiché ormai ha esperienza del Male, di quello radicato nel proprio animo e di quello rispecchiato dalla società, rappresentato dai compagni bulli, dai genitori inetti. Costanza invece è un’anima candida e solare, dalla vita ha ricevuto l’affetto dei familiari, è ricca, può dedicarsi agli hobby preferiti. Per seguire il vampiro nelle sue peregrinazioni e nelle sue violenze dovrebbe guardare il mondo con occhi disincantati e rabbiosi. Così la tenera amicizia probabilmente resterà un ricordo dolce amaro legato all’adolescenza. Il giovane Demian è incapace di adattarsi alle esigenze dei mortali, mentre Costanza continua a sorridere alla vita. Un malinconico addio conclude il cortometraggio e la promessa di ritrovarsi resta immortalata sulla tela del quadro, su cui appare un malinconico bacio.
La rivisitazione della storia d’amore, pur ammiccando ai personaggi e alle situazioni rese celebri dalle produzioni d’oltre oceano, in molte sequenze eredita la concretezza che da sempre contraddistingue l’horror italiano. Gli sguardi furtivi che Demian rivolge a Costanza sono soggettive analoghe a quelle mostrate nei gialli a tinte forti degli anni Settanta, la villa ha l’aria dimessa di una vecchia dimora patrizia di campagna, e viene descritta da carrellate che ne lasciano intuire la rustica bellezza. L’orrore si nasconde dentro uno scenario in apparenza rassicurante, con location suggestive ed accessibili anche ai mezzi limitati di una produzione indipendente. I migliori effetti speciali sono riservati alla tela, che cattura e riflette l’immagine del vampiro in modo davvero suggestivo.
Pur con i limiti propri del cinema indipendente, la passione della regista e l’estro narrativo non latitano, e non è poco, in un panorama di opere troppo spesso sciatte e dimenticabili.

 

Autore: Cuccu’ssette – Stanchi del ”solito” cinema ? Troverete su Fendenti & Popcorn recensioni di pellicole fantasy, fantascientifiche, horror, surreali, storiche, famose o tutte da scoprire.

 

Titolo: Il Quadro (The Painting) – 2012
Regia: Elena d’Atri
Produzione: Italia – Nuovo Sole Production – durata 20:36 min.
Musiche: Denis Quarin
Effetti speciali: Angelo Piperis
Cast: Elena Malpeli, Marco Dal Castello, Elena D’Atri, Luca Gatta, Gabriele Tiziani, Alberto D’Atri, Luca Guidi