Talvolta i cortometraggi delle piccole produzioni amatoriali sembrano funzionare meglio con le storie di H.P. Lovecraft rispetto alle produzioni dei grandi studi cinematografici. Passione e inventiva in certi casi sopperiscono alla mancanza di mezzi e soldi. Nella seguente selezione di corti ‘lovecraftiani’ che abbiamo raccolto, troverete sia produzioni amatoriali ‘fatte in casa’ sia produzioni professionali vere e proprie che potrebbero offrire lo spunto a futuri lungometraggi. Entrambe le tipologie di corti, nonostante le differenze nella realizzazione, condividono le tematiche (e le atmosfere) tipiche delle opere dello scrittore di Providence: la paura dell’ignoto e l’orrore cosmico.
Sound From The Deep
Un gruppo di ricerca internazionale sta cercando risorse naturali nel Mar Glaciale Artico. Durante la missione viene captato uno strano suono sottomarino dall’estremo nord che l’equipaggio decide di seguire fino alle acque inesplorate ma i gelidi abissi marini sembrano esercitare un irresistibile richiamo…
Il corto finlandese Sound from the Deep di Antti Laakso e Joonas Allonen è stato presentato in anteprima mondiale al festival Helsinki Night Visions ed è stato selezionato anche per H.P. Lovecraft film festival e il Philip K. Dick Film Festival. La vicenda si colloca nella mitica città di R’lyeh che è apparsa per la prima volta nella storia “Il Richiamo di Cthulhu” (1926) uno dei più famosi racconti di Howard Phillips Lovecraft che ha dato il nome all’omonimo ciclo. Nei suoi ventinove minuti, i registi ci offrono un resa visiva tesa e compatta in quello che è forse uno degli omaggi più puri ed efficaci a Lovecraft nell’ambito dei corti contemporanei. I luoghi freddi del Mar Glaciale Artico si adattano perfettamente all’ideologia ‘visiva’ dello scrittore di Providence. Sound From The Deep è impeccabile in tutti i suoi aspetti, sia nei riferimenti all’universo lovecraftiano, sia nella caratterizzazione dei suoi personaggi. Inoltre, la fotografia di Ville Muurinen rende il cortometraggio adatto per la visione sul grande schermo, soprattutto per apprezzare gli effetti speciali. In sintesi ci troviamo di fronte a una rielaborazione estremamente sofisticata e intelligente del racconto di Lovecraft, aggiornata ai nostri tempi, ovvero fedele al materiale originale senza essere pedissequamente banali.
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Corporate Monster
Dopo essere stato licenziato dal suo lavoro, la vita di un uomo potenzialmente instabile va del tutto fuori controllo quando inizia a vedere mostruosi esseri parassiti (dopo l’assunzione di alcune pillole che gli sono state prescritte) che fungono da burattinai del nostro mondo, operando nell’ombra sotto sembianze apparentemente umane…
Corporate Monster del regista irlandese Ruairi Robinson (The Last Days on Mars) è un chiaro omaggio al classico cult anni ’80 di Carpenter Essi vivono, dove degli alieni dalla faccia di teschio vivono travestiti tra gli umani e muovono le leve del potere. Fanno anche peggio le mostruose creature parassitarie di Corporate Monster, dall’inconfondibile ‘look’ lovecraftiano, che oltre a occupare i piani alti della nostra società, si nutrono degli umani sotto i nostri ignari occhi. Corporate Monster è stato girato sia a Dublino che a Detroit e manifesta tutta la sua ispirazione anni ’80 con una produzione dallo stile retrò, comprese le martellanti musiche con i sintetizzatori, molto carpenteriane. L’abituale collaboratore di Robinson, Macgregor è tornato dietro l’obiettivo, e i due danno il meglio, gestendo abilmente sia i momenti di tranquilla paranoia che le sequenze d’azione con uguale aplomb e con le giuste dosi di splatter.
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Annotated
Un commerciante di libri rari riceve uno strano libro con una piccola nota che dice solo “Il mondo deve sapere”. Mentre tenta di decifrare il contenuto, si trova di fronte ai livelli più profondi e più oscuri della conoscenza occulta che fanno vacillare la sua sanità mentale…
Annotated, un cortometraggio horror lovecraftiano tratto da una storia originale, è il primo film di una serie dedicata di registi esordienti. Definendosi “the TerrorScribe Mafia“, il gruppo è composto dallo scrittore / regista Joe Lopez, dal direttore della fotografia Keith Bates, dall’artista del trucco Tammy Dupal e dalla produttrice Stacia Langenheder.
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Echoes In The Ice
Quattro uomini esplorano una struttura di ricerca abbandonata nell’Artico. All’interno della stazione vengono trovati inquietanti segni di abbandono e nel livello più basso della struttura viene fatta una scoperta agghiacciante…
Echoes In The Ice, scritto e diretto dal canadese BJ Verot, è, secondo le parole dello stesso regista, “…un progetto che gioca con temi lovecraftiani. La storia parla di quattro uomini che esplorano una struttura di ricerca artica abbandonata che non si trova su nessuna mappa e non sono in alcun modo preparati a quello che incontreranno. Alcune persone hanno detto che Echoes In The Ice condivide alcuni punti in comune con l’atmosfera di La Cosa di John Carpenter, che prendo come un grande complimento. Tuttavia, mentre La Cosa e Le montagne della follia di Lovecraft si svolgono in Antartide, questa storia si svolge nell’Artico, appena a nord degli Stati Uniti continentali e del Canada. È nel nostro cortile e, se dovessi imbattermi in questa struttura, anche tu ti troveresti in pericolo…”
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Beyond the Basement Door
Alistair, un ricercatore di genetica, salva la propria vita dal cancro stringendo un patto con alcune persone oscure e pericolose. Il segreto della cura risiede in qualcosa che sta facendo dei strani suoni nel seminterrato di Alistair. L’accordo che il ricercatore ha fatto gli proibisce di scendere nello scantinato per tre giorni… indipendentemente da ciò che vede o sente. La sua sanità mentale e la sua vita dipendono da questo. Mentre il confine tra realtà e illusione svanisce, Alistair deve lottare con i vicini ficcanaso, un ex capo rivale e le immagini inquietanti di una donna in blu. Uscire di casa non fa che peggiorare la sua ansia. Ad ogni ora che passa, il bisogno di aprire la porta si fa strada lentamente in lui… Riuscirà a resistere? Cosa sta facendo tutto quel rumore sotto le assi del pavimento? In che modo Alistair è collegato alla signora in blu e cosa c’è oltre la porta del seminterrato?
Presentato all’ H.P. Lovecraft Film Festival 2013, Beyond the Basement Door è un buon esempio di corto indie di ispirazione lovecraftiana che sa creare tensione e atmosfera anche con un’ambientazione semplice e quasi dimessa.
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Blight
Un giovane funzionario di polizia ottiene più di quanto si aspettasse quando visita la casa di un contadino solitario e della sua famiglia. Mostruose mutazioni sono in agguato dietro l’angolo…
Blight è un terrificante cortometraggio horror ispirato alla celebre storia di H.P. Lovecraft “The Color Out Of Space“. L’efficacia del conciso film si basa tutta sull’ambientazione rurale degradata (infatti Blight significa anche ‘degrado’) e sugli eccellenti trucchi.
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The Captured Bird
The Captured Bird è una favola dark poetica di una bambina che assiste alla nascita di cinque terrificanti esseri soprannaturali che provocano la sua morte. Il corto si distingue per le atmosfere alla ‘Guillermo del Toro‘ (che è tra i produttori del video) e per i buoni effetti speciali. Dirige la regista Jovanka Vuckovic.
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ROE
Un pescatore trova in riva a un fiume un dito mozzato con un anello dall’aspetto antico e prezioso. Attratto dal misterioso gioiello, l’uomo subito lo indossa. Lo sventurato si ritroverà impregnato di una strana creatura, tra orribili mutazioni e visioni di follia…
ROE, presentato all‘H.P. Lovecraft Film Festival 2010, è un altro buon esempio di corto indipendente low-budget, tecnicamente ben realizzato e con una storia articolata di chiaro stampo lovecraftiano. Per ‘ROE‘ si intende la massa di uova contenute nelle ovaie di una femmina di pesce o crostacei, in genere comprese le stesse ovaie, specialmente quando sono mature e usate come cibo.
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Subb Niggurath
In Francia durante la II Guerra Mondiale, due soldati americani, rimasti separati dalla loro unità, si imbattono in un villaggio apparentemente abbandonato, cosparso di cadaveri di soldati tedeschi probabilmente morti suicidi. Ma ben presto i due militari si rendono conto che il luogo è la sede di una setta religiosa che pratica sacrifici umani e adora una terrificante e antica entità…
Realizzato in modalità ‘vintage’, come un film degli anni ’40, Subb Niggurath (2013) è un godibile corto spagnolo di chiara ispirazione lovecraftiana che ci porta faccia a faccia con Shub-Niggurath “il nero capro dei boschi dai mille cuccioli”, oscura divinità appartenente ai Miti di Cthulhu. La realizzazione della creatura è volutamente ingenua e artigianale come nei ‘monster movies‘ di una volta.
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Haselwurm
Un uomo e una donna uccidono una creatura mitica delle montagne del Trentino. L’uomo, rimasto ferito durante la caccia, mostra immediatamente gli effetti del morso della bestia e la donna è costretta a trascinarlo in un rifugio. Si fa notte. La donna si ritrova a parlare da sola, ricordando i poteri dell’Haselwurm che possono essere acquisiti consumando le sue carni, fino a quando cominciano a manifestarsi orripilanti mutazioni…
L’Haselwurm, un mostro tipico del folklore trentino (simile a un verme o serpente), è protagonista dell’omonimo cortometraggio del 2011 realizzato da Eugenio Villani (Ischidados – I Risvegliati). Anche le contrade italiche, ricche di tradizioni e leggende, ospitano creature inquietanti che si celano in luoghi isolati, come nei racconti di Lovecraft. Buoni gli effetti speciali, valorizzati dalla fotografia dai toni cupi e dai colori desaturati.
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The Fisherman
Il signor Wong è un pescatore di terza generazione a Hong Kong, che lotta per mantenere viva questa tradizione. Una notte, decide di lasciare le acque affollate del porto e pescare in acque più calme. La sua fortuna cambia quando cattura qualcosa che non appartiene a questo mondo…
The Fisherman, pluripremiato cortometraggio di fantascienza del regista spagnolo Alejandro Suarez Lozano, racconta la storia di un pescatore di calamari che finisce per imbattersi in una creatura tentacolata, avanguardia di una invasione aliena. Non propriamente una storia lovecraftiana ma comunque una vicenda avvincente che vede protagonista un uomo testardo in lotta con una creatura aliena dal ‘look’ lovecraftiano. Di ottima fattura gli effetti speciali.
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